giovedì 29 aprile 2010

SIGNORE E SIGNORI... CARTOLINA DA TREVISO












Per questa prima cartolina prendiamo a prestito il titolo del film di Pietro Germi, ambientato proprio a Treviso: infatti se pur la pellicola è del 1966, il fascino e la vitalità della città sono ancora immutati.
I caratteristici canali lambiscono splendide ville, chiese e portici ombrosi , ma anche vivaci piazze ricche di botteghe e animati locali pubblici. Ed è proprio in questi bar, caffé, osterie, ristoranti che, oltre al celebre Prosecco, si può degustare la calorosa ospitalità trevigiana.

Riporta il quotidiano La Tribuna, ad esempio, che solo pochi giorni fa, in un noto locale del centro storico, un gruppo di allegri avventori e avventrici, dopo aver individuato tra la clientela una ragazza di colore più scuro del proprio, hanno intonato cori da stadio in cui si proponevano di candeggiarla. La ragazza e i suoi amici, evidentemente gente di poco spirito, se ne sono andati. Ci rammarichiamo che il quotidiano non sveli, nell'articolo, il nome del “noto” locale: perchè privarci della possibilità di ripetere una così gradevole esperienza? Probabilmente ciò si deve alla modestia del proprietario, anch'esso innominato, che infatti minimizza l'accaduto. Ma con un po' di fortuna, passeggiando tra le vie del centro, riuscirete a individuarlo da soli: basta cercare le svastiche disegnate all'esterno dai candeggiatori.

Se invece siete non vedenti potete andare a colpo sicuro da Biffi, in Piazza dei Signori, come la signora V.C.: un bel giorno di febbraio entra nel rinomato caffé con tre colleghe e il suo cane guida, Mayla. Il titolare Marco Vitale, però, si mette a questionare: non vuole che il cane entri nella saletta, perchè potrebbe rovinare il pavimento. Insomma, va bene i ciechi, però un occhio di riguardo anche per il parquet, o no?

Per chi ha figli con sindrome di down, invece, ci dispiace, ma è tardi. Se avessero trascorso una serata nella Pizzeria Sant'Agostino qualche tempo fa, come il signor Luca e la sua famiglia, avrebbero potuto sentirsi dire da un vicino di tavolo: “Chi ha dei figli mongoli farebbe meglio a restarsene a casa”. Bei tempi! Peccato che in seguito il titolare della pizzeria, venuto a conoscenza dell'episodio, ha deciso di ingaggiare come camerieri per una sera proprio tre ragazzi down. Un po' mongolo anche lui, sto titolare, insomma.


In una città che si dà tanto da fare, duole invero chiudere con una nota negativa, ma onestà impone di segnalare che il turista che si avventurasse oggi tra le strade di Treviso non potrebbe godere dell'attrazione principale, quella che tutta Italia invidia alla cittadina veneta. Infatti l'ex sindaco Gentilini, lo Sceriffo, è colpito da una condanna del Tribunale di Venezia che gli proibisce di tenere discorsi pubblici in quanto riconosciuto colpevole di istigazione all'odio razziale. Insomma dovrete aspettare ottobre 2012 per sentire di nuovo la sua voce risuonare tra portici e canali, e incitare concittadini e visitatori a vestire gli immigrati “da leprotti e fare pim pim col fucile”.

F.V.

5 commenti:

  1. Ti segnalo questo: http://www.sottoilsoledimilano.it/2010/04/27/milano-verso-lapartheid/

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  2. Brrrr....è un'iniziatia encomiabile, davvero

    Continuerò a leggere.

    kissene

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  3. poveretto kissene così banale e rinsecchito nel suo cinismo da restare anonimo
    fiorenza

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  4. Ti sbagli Fiore, Kissene è un'amica, e il suo commento non è ironico ma sincero.
    I fraintendimenti del web...
    F

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  5. senza tono sembrava sarcastico allora mi scuso.
    fiore

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